martedì 29 dicembre 2009

Resoconto dell’Assemblea dell’Associazione “Progetto Trastevere” del 30 11 09

Il 30 novembre 2009 si è svolta l’assemblea pubblica annuale dell’Associazione “Progetto Trastevere” (APT) presso il Teatro Argot.

La partecipazione dei cittadini e dei soci dell’Associazione è stata molto numerosa nonostante la forte pioggia.

Sono intervenuti, tra gli altri:

Salvatore Alfano, assessore all'Urbanistica e alla Mobilità del 1° Municipio;

Stefano Marin, presidente del Consiglio del 1° Municipio;

Lorenzo Santovincenzo, segretario del Coordinamento residenti città storica (CRCS) ed esponente del Comitato Cinema America;

Roberto Tomassi, portavoce del Coordinamento residenti città storica (CRCS);

Luca Iozzino, coordinatore del Circolo di Trastevere del Partito Democratico.

Prima di affrontare i quattro punti in discussione (prolungamento del tram 8 fino a Termini, destino dell’ex Cinema America, destino del Palazzo degli Esami, situazione della raccolta differenziata porta a porta nel rione) è stata ricordata l’attività svolta dall’Associazione nell’ultimo anno e mezzo (a partire dalle elezioni amministrative dell’aprile 2008).

In questo periodo, accanto ai temi relativi ai quattro punti dell’assemblea, sono stati effettuati alcuni interventi specifici su problemi puntuali del rione. L’Associazione ha partecipato, nel periodo, al confronto in tutte le sedi con le amministrazioni comunale e municipale e, a tal fine, ha contribuito alla creazione del Coordinamen­to Residenti Città Storica (CRCS, evoluzione e trasformazione della Consulta per la vivibilità del Centro Storico), che raccoglie venti associazioni e comitati. Finalità del CRCS è infatti coordinare l’attività di associazioni e comitati e garantire maggiore incidenza alle esigenze ed alle richieste degli stessi nel confronto con gli altri soggetti, pubblici e privati, che intervengono nel territorio della città storica.

Nel corso dell’assemblea sono state distribuite copie del documento “Residenti e centro storico. Un’analisi sulle tendenze demografiche della popolazione residente nel 1° Municipio e nei rioni del centro storico (2001 - 2008), un contributo di Aldo Santori, membro del direttivo di Progetto Trastevere - novembre 2009”.

Di seguito la sintesi dell’esposizione da parte dell’Associazione dei quattro punti all’ordine del giorno e del dibattito.

1°) Il tram 8 arriverà fino a Termini?

L’Associazione Progetto Trastevere (APT) si è occupata da tempo, insieme con Legambiente Lazio ed altre associazioni sensibili alle tematiche ambientali, del tema del prolungamento della linea del tram 8 fino alla stazione Termini.

Oggi si chiede che si realizzi al più presto tutto il percorso (e non solo fino a Piazza Venezia, come voleva l’amministrazione Veltroni con l’assessore Calamante), già previsto fin dai mondiali di calcio del 1990: il progetto dell’ATAC è definito e pronto e nelle “Linee guida per il Piano Strategico della Mobilità Sostenibile” (PSMS), recentemente presentate dal Comune, c’è una timida apertura. Persistono tuttavia ancora troppe cautele, che, mascherate da problemi tecnici, sono dovute in realtà alle resistenze inconfessa­bili delle lobbies contrarie (dai commercianti preoccupati per il calo delle vendite in concomitanza dei lavori a coloro che considerano il mezzo pubblico un intralcio alla mobilità delle autovetture private, ecc.).

Resta da scegliere se si debba realizzare il percorso per Via Nazionale o quello per Via dei Fori Imperiali - Via Cavour: in quest’ultima ipotesi il recente caso del centro di Firenze, con il blocco finale del passaggio del tram nel centro monumentale per ragioni di tutela, fa presagire scenari analoghi.

A Trastevere è praticamente impossibile oggi usare la metropolitana: il tram collegherebbe direttamente il rione (nonché il bacino di utenza rappresentato dai Municipi XV e XVI) alle due linee che si incrociano a Termini (A e B) e sarebbe di grande aiuto per risolvere anche i problemi della mobilità notturna (la “movida”) e più in generale del contenimento del traffico automobilistico (ZTL, pedonalizzazioni, ecc.).

2°) Che fine farà l’ex Cinema America?

è il caso di un intervento privato. Chi ha comprato il cinema vuole realizzare residenze, ma il Piano di Recupero presentato è stato bloccato dal Comune per il mancato rispetto della normativa urbanistica. L’APT chiede che si esca al più presto dall’attuale stallo, che si proceda comunque nel pieno rispetto di quanto previsto dal nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) e che in qualsiasi nuovo intervento ci siano comunque anche spazi sociali per il rione e per la città. A suo tempo all’assessore Morassut l’APT ha proposto la realizzazione di una biblioteca - videoteca, in riferimento alla tradizionale “vocazione cinematogra­fica” di Trastevere. Nel rione infatti c’è un grandissimo numero di sale cinematogra­fi­che, tra cui il Sacher di Nanni Moretti, e tanto Alberto Sordi quanto Sergio Leone sono nati e cresciuti a Trastevere.

L’APT ritiene necessario anche un confronto approfondito con le nuove proposte elaborate dal “Comitato Cinema America”, nato ad hoc sul tema.

Le nuove norme del PRG, sul modello di città come Milano e Monaco di Baviera, impedi­scono la totale appropriazione privata degli incrementi di valore degli immobili in caso di demolizione e ricostruzione (rendita, speculazione, ecc.).

3°) Che fine farà il Palazzo degli Esami?

è il caso di un intervento pubblico. Si tratta dell’edificio, di proprietà dello Stato, situato tra Viale Trastevere, Via Gerolamo Induno, Via Jacopa de’ Settesoli e Via Tavolacci.

Il suo destino è avvolto dal mistero. I lavori del cantiere sono fermi da anni: dismessa la funzione originaria è stato destinato a sede dei “servizi segreti” (Presidenza del Consiglio dei Ministri), ne è stata progettata la ristrutturazione (lavori di adeguamento). Via Tavolacci è stata riaperta solo recentemente al traffico veicolare.

Tanto il Consigliere delegato dal Sindaco per il Centro storico, Dino Gasperini, quanto il Presidente del 1° Municipio, Orlando Corsetti, affermano di non saperne nulla. Così come l’architetto progettista della riqualificazione e persino il sen. Francesco Rutelli, interpellato in quanto presidente del Co. Pa. Si. R. (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica). Da un editoriale del Corriere della Sera del luglio scorso si apprende che 40 milioni di euro sarebbero destinati al Palazzo degli Esami di Roma nell’ambito degli interventi per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (1861 - 2011).

L’APT chiede che “si squarcino le tenebre del segreto”, che si faccia chiarezza, che qualcuno si assuma la responsabilità di decidere e, prima ancora, di chiarire e di proporre, magari con la partecipazione dei cittadini o, almeno, delle amministrazioni comunale e municipale.

L’APT non vuole una seconda edizione della vicenda che ha riguardato Ponte Sisto (lo storico ponte rimasto bloccato dai cantieri per vent’anni alla fine del secolo scorso).

Per la sua collocazione ad un passo dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Caserma Lamarmora (che ospiterà l’Istituto di Studi per la Conservazione ed il Restauro - ISCR) potrebbe ospitare una destinazione culturale e/o universitaria e diventare (con l’edificio dell’ex GIL dell’arch. Luigi Moretti in via Induno, il “Don Orione”) un nucleo di un vero polo culturale, una sorta di Beauburg trasteverino.

4°) Come migliorare la raccolta differenziata porta a porta?

Su questo tema l’APT ha mandato una lettera (vedi) al Sindaco, all’AMA, all’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo, al 1° Municipio chiedendo, tra l’altro, un incontro urgente: solo Gasperini, il delegato del Sindaco, ed il Municipio hanno risposto, ma sono gli unici a non avere poteri reali ed effettivi.

Il nostro rione, che è stato sede del progetto pilota nel 1° Municipio, è di fatto “retrocesso” ad una posizione di retroguardia: solo l’umido (i rifiuti organici) viene effettivamente raccolto porta a porta (tre volte la settimana). Per il resto (tranne per chi dispone di un portiere) continua il deposito dei sacchi per strada o sui marciapiedi.

L’APT, insieme con il Comitato Residenti Città Storica, chiede un effettivo coordinamento in tutto il 1° Municipio.

Ci sono attualmente ben cinque diverse modalità di raccolta dei rifiuti nel 1° Municipio: 1) Trastevere, 2) “ansa barocca e tridente” con furgoni mobili per la carta ed il multimateriale (vetro, metalli e plastica), 3) Testaccio - S. Saba - Aventino, 4) zona coi cassonetti stradali tradizionali (Esquilino, ecc.), 5) zona residuale della raccolta porta a porta coi sacchetti (senza l’organico, come a Trastevere prima della sperimenta­zio­ne).

Nelle zone 2 e 3 si raccolgono a domicilio tanto l’organico quanto i rifiuti non riciclabili (“monnezza”).

Il dibattito è stato molto ricco ed ha fornito numerosi elementi e spunti sui temi all’ordine del giorno ed anche per nuove iniziative.

L’assessore Alfano ha precisato la situazione relativamente al prolungamento del tram 8 (ipotesi del passaggio per Via del Plebiscito o per Via delle Botteghe Oscure), l’iniziativa del Municipio per la realizzazione di pensiline alle fermate dei mezzi pubblici e per la modifica della normativa relativa all’accesso dei camion e dei furgoni (carico e scarico delle merci). Relativamente al degrado di Piazza San Cosimato, inoltre, ha chiarito i termini del contenzioso esistente con la ditta responsabile dei lavori mal eseguiti.

Per quanto riguarda la raccolta porta a porta sono stati sottolineati i rischi per la sanità pubblica (proliferazione di roditori, ecc.), ci sono state richieste di rendere più frequente il passaggio per ritirare i rifiuti (soprattutto l’organico), di poter monitorare direttamente la reale destinazione dei rifiuti (risultati e quantità prodotte), ecc..

Nel corso dell’assemblea ci sono stati anche numerosi interventi su altri temi di grandissima rilevanza per il rione, dall’occupazione di suolo pubblico (OSP) dei bar e ristoranti al caos notturno (“movida”), dai problemi del decoro e della manutenzione delle strade al traffico (carico e scarico merci), ai parcheggi ed all’assenza dei vigili urbani. è anche stato sollecitato un intervento per il trasferimento del Carcere di Regina Coeli, assolutamente inadeguato alle esigenze ed alle normative attuali.

Nei giorni successivi all’assemblea il consigliere Stefano Marin, presidente del Consiglio del 1° Municipio, che è intervenuto nel dibattito per sollecitare la segnalazione delle diverse richieste e proposte dei cittadini del rione, ha tradotto molte delle sollecitazioni emerse dall’assemblea in ordini del giorno e deliberazioni votate dal Consiglio del Municipio.